domenica 13 maggio 2012

Venderesti l'anima al Diavolo?


‎L'asfalto di notte ha un suo fascino, specialmente quando è illuminato solo dai fari di una macchina. Si rivela poco a poco e poco a poco scompare, come se esistesse solo il tempo di passarci sopra.
"Venderesti l'anima al Diavolo?"
Mirko guardò Sara, distogliendo per un paio di secondi gli occhi dalla strada
"Certo, ma non so se gli basterebbero i soldi"
Tornò a concentrarsi sul rettilineo eterno della strada di campagna
"No, seriamente, che prezzo daresti alla tua anima?"
Mirko accennò un sorriso
"Prima di tutto dovrei essere la persona più importante del mondo e non avere più problemi di nessun tipo. Non dovermi più preoccupare delle malattie ed essere eternamente felice."
Sara face una smorfia infantile
"Non ti rendo abbastanza felice? Ti servirebbe un patto con il Diavolo per esserlo?"
Mirko si irrigidì. Osservò attentamente la strada davanti a se, poi si voltò verso Sara
"Certo che mi rendi felice piccina, infatti saresti parte della mia immensa fortuna..."
Fece per baciarla, ma in quel momento sembrò che la gravità volesse portarlo lontano da lei. Chiuse gli occhi e li riaprì.

All'inizio era tutto estremamente bianco, tanto da far male agli occhi, poi lentamente, il candore si dissolse, rivelando una stanza con al centro un letto sul quale, stava straiata una persona ed accanto a lei, seduto su una sedia, un signore vestito in maniera elegante. Il volto dell'allettato era avvolto da un fitto bendaggio che non permetteva di distinguerne i lineamenti.
Il signore elegante, si alzò dalla sedia e si voltò verso Mirko.
"Ben arrivato, iniziavo a preoccuparmi"
Mirko, ancora intontito lo guardò negli occhi, ma distolse subito lo sguardo, concentrandosi sui riflessi delle sue scarpe di vernice nera.
"Dove siamo? Chi è lei?"
"Il dove è difficile da spiegare" - rispose l'uomo, portandosi le mani dietro la schiena - "e per quanto riguarda la mia identità, beh, è altrettanto difficile"
Si mosse lentamente verso Mirko, che indietreggiò fino a toccare il muro con le spalle.
Era nudo. Fece scattare le mani davanti ai genitali.
"Credi in Dio figliolo?"
Mirko sempre più spaventato, si incassò su se stesso.
"Si.. no... forse. Credo che ci sia qualcosa che non riusciamo a capire"
Lo sconosciuto sorrise
"Molto saggio." - disse slacciandosi i bottoni del panciotto - "Sono qui, per raccontarti una storia"
Mirko sollevò lo sguardo fino ad incontrare gli occhi dello sconosciuto. Erano scuri, profondi, gli occhi di una persona molto anziana, anche se dall'aspetto, l'uomo non dimostrava più di una quarantina d'anni.
"Credo che tu conosca l'inizio di questo racconto. Ci sono una ragazza ed un ragazzo in macchina di notte. Ora inizia la parte che non conosci. Lui è alla guida e si distrae per pochi secondi, il tempo necessario per uscire di strada."
Mirko inorridì
"Sara..."
"Lasciami finire" - disse l'uomo interrompendolo - "Ora si trovano entrambi nel medesimo ospedale, entrambi in coma. Questa storia non ha una fine, ma possiamo scriverla assieme."
Mirko scivolò con la schiena sul muro fino a ritrovarsi seduto. Le lacrime gli rigavano il volto.
"Su ragazzo, non fare così. Voglio aiutarti. Posso darti una scelta, ma devi pensarci molto attentamente. Posso salvare solo uno dei protagonisti di questa storia e voglio che sia tu a decidere. Se dovessi salvare te, sono disposto a concederti l'essere la persona più importante del mondo e non avere più problemi di nessun tipo. Non doverti più preoccupare delle malattie ed essere eternamente felice.
Se dovessi salvare lei.. beh, non so quali siano i suoi desideri, quindi credo che la vita sia sufficiente."
Mirko non riusciva a parlare. Nella sua mente si accavallavano migliaia di pensieri e la voce di quell'uomo continuava a rimbombargli nelle orecchie. Tremando guardò l'uomo negli occhi e con la poca voce che aveva in corpo, balbettando rispose alla domanda
"Salva lei"
L'uomo sorrise
"Perchè?" - chiese
"Perchè è l'unico modo per ottenere tutto ciò che mi hai promesso..."
Il Diavolo gli porse la mano e lo fece alzare.
"Oggi ho imparato che esistono ancora uomini saggi."
Aprì la porta e la varcarono assieme.

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